Archive for February, 2008

Decrescita: Latouche, la felicità con meno

February 29, 2008

di Paolo Rumiz

Attenti, c´è una parola nuova in orbita. Ha solo sei anni, gli stessi dell’emergenza terrorismo. È stata lanciata quasi per caso nel marzo del 2002, a un incontro dell´Unesco a Parigi. Oggi vola alta, indica una rotta luminosa in un caos di disastri, surriscaldamenti climatici, emergenze immondizie, epidemie. Il suo nome è “decrescita“, e pare abbia un grande effetto pedagogico e liberatorio. Mobilita, diventa passepartout, propizia il contatto fra nuclei di resistenza, costruisce reti. Il suo scopo è rallentare, offrire alternative credibili alla tirannia dello spreco. Il suo slogan: vivere con meno è facile. Persino divertente.
Nome Serge, cognome Latouche, nazionalità francese. Il profeta del nuovo verbo globale vive tra Parigi e una vecchia casa in pietra rimessa a posto con le sue mani sui Pirenei Orientali, sotto il Pic Canigou, l’ultimo “paracarro” prima del grande ammaraggio dei monti nel Mediterraneo. Si sposta rigorosamente in treno e spende molto del suo tempo in giro per l’Europa a organizzare le pattuglie disperse del consumo virtuoso. Affascina, racconta, scrive pamphlet, fustiga l’economia globalizzata e la sciagurata «teologia del Pil». Insiste, soprattutto, sul lato «conviviale» di un’austerità intelligente. (more…)

Abortire ovvero una decisione altamente morale

February 27, 2008

di Italo Calvino

Caro Magris,
con grande dispiacere leggo il tuo articolo “Gli sbagliati” (1). Sono molto addolorato non solo che tu l’abbia scritto, ma soprattutto che tu pensi in questo modo.
Mettere al mondo un figlio ha un senso solo se questo figlio è voluto, coscientemente e liberamente dai due genitori. Se no è un atto animalesco e criminoso. Un essere umano diventa tale non per il casuale verificarsi di certe condizioni biologiche, ma per un atto di volontà e d’amore da parte degli altri. Se no, l’umanità diventa – come in larga parte già è – una stalla di conigli. Ma non si tratta più della stalla «agreste», ma d’un allevamento «in batteria» nelle condizioni d’artificialità in cui vive a luce artificiale e con mangime chimico.
(continua qui)

Un sogno operaio

February 23, 2008

di Maurilio Riva

Quel reparto in quanto tale non esiste più, fisicamente, da molti anni. Svuotato di impianti e di persone è stato trasformato in un magazzino di approvvigionamenti della linea Ut.
A regime, lì dentro, nel grande salone centrale lavoravano a turni oltre 1500 persone: attrezzeria, macchine a controllo numerico di tipo transfert, trapani, trance, presse, piegatrici, torni semiautomatici, frese, puntatrici, torni automatici, banchi di controllo, banchi di montaggio.
Ai lati del grande capannone, la termoplastica, la manutenzione, la galvanica, il magazzino.
Era la prefabbricazione, il cosiddetto Prefa, reparto delle produzioni meccaniche necessarie alle centrali di commutazione di tipo elettromeccanico.
Eppure dagli stessi anni, anzi no, dapprima, nottetempo ritorno di frequente in quel grande capannone, alla ricerca della mia sala di torni e di frese, la mitica 1148. (more…)

Il pomeriggio del dì di festa

February 20, 2008

L’Associazione Culturale Milanocosa propone Il pomeriggio del dì di festa, Incontri con gli Autori, a cura di Luigi Cannillo e Adam Vaccaro

Riprendiamo la serie di incontri con gli autori, organizzati dall’Associazione Culturale Milanocosa nel clima di convivialità della Libreria Libri e Caffè. Si alterneranno tematiche e autori di varie provenienze, unendo testimonianze sulle scelte di scrittura e lettura di testi. Le diverse proposte vogliono favorire la conoscenza di nuove opere e offrire spunti di riflessione critica, confronto e discussione, mettendo in comune esperienze di lettura e di ascolto proprio nel “dì di festa” talvolta carente, anche in una grande città, di proposte culturali coinvolgenti. (more…)

Ora basta!

February 19, 2008

Caro Veltroni, caro Bertinotti, cari dirigenti del centro-sinistra tutti,
ora basta!

L’offensiva clericale contro le donne – spesso vera e propria crociata bigotta – ha raggiunto livelli intollerabili. Ma egualmente intollerabile appare la mancanza di reazione dello schieramento politico di centro-sinistra, che troppo spesso è addirittura condiscendenza.

Con l’oscena proposta di moratoria dell’aborto, che tratta le donne da assassine e boia, e la recente ingiunzione a rianimare i feti ultraprematuri anche contro la volontà della madre (malgrado la quasi certezza di menomazioni gravissime), i corpi delle donne sono tornati ad essere “cose”, terreno di scontro per il fanatismo religioso, oggetti sui quali esercitare potere. (more…)

Francesco Omodeo Zorini, “1967, l’anno prima”

February 12, 2008

Venerdì 15 febbraio 2008, alla Libreria Odradek, in via Principe Eugenio 28, alle ore 18.00,Giovanni Cerutti presenta Francesco Omodeo Zorini e il suo libro: 1967, l’anno prima, Lampi di stampa, 2007

Two score, quarant’anni sono passati da quel 1967, vigilia, prequel, antefatto del Sessantotto, “anticamera della rivoluzione”. L’autore racconta il suo ’67 in respiro d’attesa e speranza da sabato del villaggio. Infiniti sono i richiami agli eventi che connotano l’anno del Vietnam e della Love Generation. Dalla “guerra dei sei giorni”, al primo trapianto di cuore, dal golpe dei colonnelli, alla cattura e uccisione del Che, dalla pubblicazione di Lettera a una professoressa, de L’uomo a una dimensione o dell’Autobiografia di Malcolm X (“breviari” di una stagione) al suicidio di Tenco o alla morte di Coltrane e Guthrie, dal colpo al Banco di Napoli di Cavallero e Notarnicola alla revoca del titolo mondiale dei massimi di Mohamed Alì per essersi rifiutato di andare a combattere in Vietnam… anche meno eclatanti come la legislazione sul lavoro minorile o la federazione delle chiese evangeliche italiane. Spesso vissuti in prima persona come la costituzione della CGIL-scuola nazionale o la prima occupazione universitaria dopo il suo allontanamento dalla Cattolica o l’inizio della collaborazione con l’Istituto della Resistenza per decisione di Parri e Fornara, a fianco di Mario Pacor, storico del confine orientale, biografo di Tito, pentaglotta. (more…)

Nell’Italia dei laureati che non sanno scrivere

February 9, 2008

di Michele Smargiassi

Un “dottore” su cinque ha difficoltà a scrivere. Per non parlare della lettura, oggetto misterioso

Dirimere un’ambiguità lessicale è un problema per un laureato su cinque. A dir la verità, anche solo comprendere la frase che avete appena letto è un problema per un laureato su cinque. “Termini come dirimere, duttile, faceto, proroga si trovano comunemente sui giornali, ma per molti italiani con pergamena appesa al muro sono parole opache”. Luca Serianni, linguista all’università di Roma 3, ne fece esperienza diretta un giorno nell’ambulatorio di un dentista cui s’era rivolto per un’urgenza. “Con le mie lastrine in mano chiamò al telefono un collega per avere un parere: “Senti caro, aiutami a diramare un dubbio…””. E il professore sudò freddo: “Un medico che non sa maneggiare le parole è un medico che non legge, quindi non si aggiorna, quindi forse non sa maneggiare neanche un trapano”. (more…)

Michele Ranchetti, Milano, 1925 – Firenze, 2 febbraio 2008

February 6, 2008

E’ morto il 2 febbraio Michele Ranchetti; sue poesie si possono leggere qui, qui e qui; qui c’è una vasta indicazione di articoli usciti in occasione della sua morte; qui si può leggere un interessante articolo di Ranchetti storico della chiesa. Di seguito propongo un ricordo di Sergio Bologna.

Il senso del rischio e l’amore del dono
di Sergio Bologna

Ripensando alla figura di Michele Ranchetti, si ha la sensazione che il termine «cultura» – che in parte definisce la nostra esistenza – in realtà per noi stessi stia perdendo, come in una dissolvenza, i suoi contorni e il suo pieno significato, perché si stanno estinguendo le persone umane che lo incarnano pienamente, sicché – dovendo riflettere sul senso di quella parola – sempe più il pensiero corre a dei vocabolari e sempre meno a dei volti. Può darsi che questo effetto sia dovuto al meticciato crescente, sì che quella che a noi pare «cultura» sia in realtà la cultura «occidentale», cristiana e rinascimentale, illuminista e marxista. Ma il discorso vale lo stesso, perché è proprio «quella» cultura occidentale che si sta dissolvendo. (more…)

Nel nome della letteratura

February 6, 2008

Gira un appello in rete, ma anche dubbi e opposizioni, a proposito dell’invito di Israele come paese ospite alla Fiera del Libro di Torino 2008.

Israele ospite della Fiera del Libro di Torino 2008

Con questa firma esprimiamo una solidarietà senza riserve nei confronti degli organizzatori della Fiera del libro di Torino, nel momento in cui questo evento di prima grandezza della vita letteraria nazionale viene attaccato per aver scelto Israele come paese ospite dell’edizione 2008.
L’appello a cui aderiamo s’intende apartitico, e politico solo nell’accezione più alta e radicale del termine. Non intende affatto definire uno schieramento, se non alla luce di poche idee semplici e profondamente vissute.
In particolare, l’idea che le opinioni critiche, che chiunque fra noi è libero di avere nei confronti di aspetti specifici della politica dell’attuale amministrazione israeliana, possono tranquillamente, diremmo perfino banalmente!, coesistere con il più grande affetto e riconoscimento per la cultura ebraica e le sue manifestazioni letterarie dentro e fuori Israele. (more…)