Archive for the ‘letteratura’ Category

Non c’è pace per Pasolini a Casarsa

May 29, 2008

Inaugurazioni per un Centro Studi che non decolla; luoghi di pasoliniana memoria che scompaiono, altri che vengono dimenticati; un teatro con una storia infinita; una segnaletica turistico-culturale carente; in cimitero l’ultimo atto, separati per sempre.

di Paolo Garofalo

In questi giorni alcuni quotidiani nazionali hanno riportato la notizia di una discussa inaugurazione dell’edificio, sede del “Centro Studi P.P.Pasolini”, a Casarsa della Delizia. La definivano di stampo unicamente celebrativo, di opportunità elettorale, senza alcuna novità culturale e per di più che relegava in soffitta la documentazione pasoliniana.
In realtà si è trattato della presentazione di un ulteriore e importante lotto di lavori portato a termine dalla Provincia di Pordenone, nella ex casa materna di Pier Paolo, acquistata da oltre un decennio e adibita a Centro di documentazione dello scrittore scomparso. Ora Il Centro Studi Pasolini è dotato di una sede di prìm’ordine con spazi espositivi e per incontri pubblici. Può essere stata un’occasione per i politici locali, impegnati a cercare visibilità, per farsi un po’ di pubblicità; c’è stato un modesto rinfresco e non, come vuoi far credere l’estensore del servizio pubblicato nel quotidiano più letto d’italia, un banchetto luculliano. Le stanze erano vuote e spoglie di quadri, mobili e materiale documentario solo perché, fino a poche ore prima, erano ancora fresche di intonaco e di vernice per i lavori in corso. li servizio reso da alcuni quotidiani nazionali, oltre che impreciso, non è stato edificante: è forse servito in pari misura ai giornalisti, per darsi un po’ di notorietà e per creare, con il loro servizio, un po’ di scandalo nell’opinione pubblica. Per chi conosce i fatti ha fatto più scandalo il servizio che la improvvida inaugurazione. (more…)

Alessandra Paganardi e Lorenzo Gattoni con due nuovi libri

April 20, 2008

Martedì 22 aprile alle ore 18,00 presso la libreria Archivi del 900 (via Montevideo 9, Milano, tel. 02.89423050; raggiungibile con MM 2 fermata S. Agostino; o con i Tram 14, 29, 30), saranno presentati Misure di vuoto di Lorenzo Gattoni e Tempo reale di Alessandra Paganardi, ambedue pubblicati nella collana di poesia delle Edizioni Joker.

Insieme agli autori interverranno i poeti e i critici Mauro Ferrari, autore di entrambe le prefazioni, Giampiero Neri, Guido Oldani e Gabriela Fantato.

Lorenzo Gattoni vive e lavora a Milano. Ha pubblicato le raccolte di poesie Il vetro e la cera, Edizioni Tracce, 1998; La frattura del sorriso, ExCogita Editore, 2001, con la quale ha vinto il Premio Letterario Dialogo 2002; la plaquette Scatti di posa-cinque poesie, Dialogolibri, 2002 e Scatti di posa, Edizioni Joker, 2004. Sue poesie sono state pubblicate su “Il Corriere della Sera”, “Lo Specchio de La Stampa”, “Poeti & Poesia”, “Arte & Incontro”, “La Mosca di Milano”, “Il Segnale”, “La Vallisa”, “Il Monte analogo”. Interventi critici sul suo lavoro sono usciti su varie riviste e pubblicazioni, anche on line. È redattore delle riviste “Il Monte analogo” e “La Mosca di Milano”.

Alessandra Paganardi vive e insegna a Milano. Tra le raccolte di poesia: Vedute, Ibiskos Ulivieri, 2008; Ospite che verrai, Joker, 2005 (seconda edizione 2007). Ha pubblicato il volume di saggi Lo sguardo dello stupore: lettura di cinque poeti contemporanei, Viennepierre edizioni, 2005; testi poetici e interventi critici su riviste, tra cui “La clessidra”, “Il Monte analogo”, “Alla bottega”, “Odissea”, “Leggendaria”, “Gradiva”, “L’immaginazione”, “Costruzioni psicoanalitiche”, e su web. Altri saggi sono presenti in AA.VV., Atti della Giornata di Studio su Giampiero Neri, a cura di Victoria Surliuga, LietoColle, 2006, e in AA.VV., Sotto la superficie, a cura di Gabriela Fantato, Bocca editore, 2004. Ha vinto vari premi letterari, fra cui il “San Domenichino” 2007 per la poesia e il “Gozzano” 2007 per la narrativa inedita. Interventi critici sul suo lavoro sono usciti su riviste e quotidiani, fra cui “Poesia”, “Letture”, “L’Unità”, “Il secolo d’Italia”, “Polimnia”, “Le voci della luna”, “L’indipendente”, “L’azione”, “Gradiva”, “Annali d’Italianistica”, “MM-Università degli studi di Milano”, oltre che sul web. È redattrice della rivista “La Mosca di Milano”.

L’ombra in poesia, Appunti su “Verbale” di Michele Ranchetti

March 19, 2008

di Ennio Abate

Michele Ranchetti (1925-2008), studioso di storia della Chiesa, di Wittgenstein, Heidegger e Freud, saggista, poeta, traduttore di Celan e Rilke, è morto il 2 febbraio. L’avevo interrogato nel 2005 per «Poliscritture» (Cfr. n. zero, maggio 2005 o su http://www.poliscritture.it) su Non c’è più religione (Garzanti 2003), libro in cui svolgeva un discorso drastico e spietato su quello che più tardi avrebbe chiamato «il disagio nella civiltà cristiana» (Cfr. il numero monografico de «L’ospite ingrato», 2, 2006, da lui curato). Con questi appunti sull’immagine che mi sono costruita di lui e la poesia del suo Verbale (Garzanti 2001) qui lo ricordo. [E.A.]

Ora già tutto è diventato breve:
la luce, il passo e lo stesso mio corpo
e breve è il tempo e breve la distanza
tra me e la fine se anche la durata
della vita è immensa
(Ranchetti, Verbale)

1.
Ranchetti, uomo cresciuto interamente nell’epoca del Libro, espone in Verbale una verità quasi insopportabile. Ci cozzo contro quando leggo versi come questi: «tu vivi, viviamo, nell’altro / lato del foglio che riceve il senso / dal suo contrario e quando tu lo vedi / è tardi per la vita, hai compiuto / tutto il tragitto, sei al di là / di te stesso, sei te stesso morto». Tale verità egli la coglie in quei «momenti di un giro a vuoto mentale» permessi solo dalla poesia e non è «trasmettibile, né convertibile in una forma diversa (filosofica, religiosa, estetica)». Non può dunque essere “narrata” o “spiegata” (il che comporterebbe una distensione temporale più o meno arbitrariamente decisa). Per lui può essere fissata soltanto in «momenti (frammenti)». E perciò Verbale non è il rendiconto di uno scienziato: quella verità, rimuginata dentro per una vita intera e tutta interiore, ha solo in superficie tratti oggettivi; va sentita; a descriverla sfugge o appare ovvia, banale.
(continua)

Orrore e poesia del reale nell’ultima visionaria

March 4, 2008

Si terrà domenica 9 marzo 2008 a Ischia il convegno

ANNA MARIA ORTESE
dieci anni dopo

Orrore e poesia del reale nell’ultima visionaria

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Curata da Giorgio Di Costanzo, la giornata di studio prevede, tra le altre iniziative, interventi di:

Luca Clerici
(Il lungo viaggio di Anna Maria Ortese)
Giorgio Di Costanzo
(“Mio fratello bambino” – Lettere a un giovane ischitano)
Goffredo Fofi
(Le voci inascoltate)
Franz Haas
(“Un solo libro ho scritto”: Anna Maria Ortese e il suo romanzo Il porto di Toledo)

Biblioteca Comunale Antoniana, ore 10.30 e ore 17.0

Un sogno operaio

February 23, 2008

di Maurilio Riva

Quel reparto in quanto tale non esiste più, fisicamente, da molti anni. Svuotato di impianti e di persone è stato trasformato in un magazzino di approvvigionamenti della linea Ut.
A regime, lì dentro, nel grande salone centrale lavoravano a turni oltre 1500 persone: attrezzeria, macchine a controllo numerico di tipo transfert, trapani, trance, presse, piegatrici, torni semiautomatici, frese, puntatrici, torni automatici, banchi di controllo, banchi di montaggio.
Ai lati del grande capannone, la termoplastica, la manutenzione, la galvanica, il magazzino.
Era la prefabbricazione, il cosiddetto Prefa, reparto delle produzioni meccaniche necessarie alle centrali di commutazione di tipo elettromeccanico.
Eppure dagli stessi anni, anzi no, dapprima, nottetempo ritorno di frequente in quel grande capannone, alla ricerca della mia sala di torni e di frese, la mitica 1148. (more…)

Francesco Omodeo Zorini, “1967, l’anno prima”

February 12, 2008

Venerdì 15 febbraio 2008, alla Libreria Odradek, in via Principe Eugenio 28, alle ore 18.00,Giovanni Cerutti presenta Francesco Omodeo Zorini e il suo libro: 1967, l’anno prima, Lampi di stampa, 2007

Two score, quarant’anni sono passati da quel 1967, vigilia, prequel, antefatto del Sessantotto, “anticamera della rivoluzione”. L’autore racconta il suo ’67 in respiro d’attesa e speranza da sabato del villaggio. Infiniti sono i richiami agli eventi che connotano l’anno del Vietnam e della Love Generation. Dalla “guerra dei sei giorni”, al primo trapianto di cuore, dal golpe dei colonnelli, alla cattura e uccisione del Che, dalla pubblicazione di Lettera a una professoressa, de L’uomo a una dimensione o dell’Autobiografia di Malcolm X (“breviari” di una stagione) al suicidio di Tenco o alla morte di Coltrane e Guthrie, dal colpo al Banco di Napoli di Cavallero e Notarnicola alla revoca del titolo mondiale dei massimi di Mohamed Alì per essersi rifiutato di andare a combattere in Vietnam… anche meno eclatanti come la legislazione sul lavoro minorile o la federazione delle chiese evangeliche italiane. Spesso vissuti in prima persona come la costituzione della CGIL-scuola nazionale o la prima occupazione universitaria dopo il suo allontanamento dalla Cattolica o l’inizio della collaborazione con l’Istituto della Resistenza per decisione di Parri e Fornara, a fianco di Mario Pacor, storico del confine orientale, biografo di Tito, pentaglotta. (more…)

Michele Ranchetti, Milano, 1925 – Firenze, 2 febbraio 2008

February 6, 2008

E’ morto il 2 febbraio Michele Ranchetti; sue poesie si possono leggere qui, qui e qui; qui c’è una vasta indicazione di articoli usciti in occasione della sua morte; qui si può leggere un interessante articolo di Ranchetti storico della chiesa. Di seguito propongo un ricordo di Sergio Bologna.

Il senso del rischio e l’amore del dono
di Sergio Bologna

Ripensando alla figura di Michele Ranchetti, si ha la sensazione che il termine «cultura» – che in parte definisce la nostra esistenza – in realtà per noi stessi stia perdendo, come in una dissolvenza, i suoi contorni e il suo pieno significato, perché si stanno estinguendo le persone umane che lo incarnano pienamente, sicché – dovendo riflettere sul senso di quella parola – sempe più il pensiero corre a dei vocabolari e sempre meno a dei volti. Può darsi che questo effetto sia dovuto al meticciato crescente, sì che quella che a noi pare «cultura» sia in realtà la cultura «occidentale», cristiana e rinascimentale, illuminista e marxista. Ma il discorso vale lo stesso, perché è proprio «quella» cultura occidentale che si sta dissolvendo. (more…)

Nel nome della letteratura

February 6, 2008

Gira un appello in rete, ma anche dubbi e opposizioni, a proposito dell’invito di Israele come paese ospite alla Fiera del Libro di Torino 2008.

Israele ospite della Fiera del Libro di Torino 2008

Con questa firma esprimiamo una solidarietà senza riserve nei confronti degli organizzatori della Fiera del libro di Torino, nel momento in cui questo evento di prima grandezza della vita letteraria nazionale viene attaccato per aver scelto Israele come paese ospite dell’edizione 2008.
L’appello a cui aderiamo s’intende apartitico, e politico solo nell’accezione più alta e radicale del termine. Non intende affatto definire uno schieramento, se non alla luce di poche idee semplici e profondamente vissute.
In particolare, l’idea che le opinioni critiche, che chiunque fra noi è libero di avere nei confronti di aspetti specifici della politica dell’attuale amministrazione israeliana, possono tranquillamente, diremmo perfino banalmente!, coesistere con il più grande affetto e riconoscimento per la cultura ebraica e le sue manifestazioni letterarie dentro e fuori Israele. (more…)

Il cavallo di Cavalcanti

January 30, 2008

Giovedì 31 gennaio 2008, alle ore 18.00, presso il Palazzo della Permanente, a Milano, via Turati 34, presentazione del primo numero della nuova serie della rivista Il cavallo di Cavalcanti, edita a Roma da Azimut, dedicata alla nuova narrativa e alla letteratura agiografica. Ne discutono con la redazione della rivista, in un dibattito dal titolo La difficile armonia, Paolo Brera, Gabriella Galzio e Alessandra Paganardi. Accompagnano la serata gli interventi al flauto di Adalberto Borioli. Con un’opera del pittore Silvio Manzotti. (more…)

Maurilio Riva, Il sogno inverso di Tito Biamonti

January 15, 2008

Venerdì 18 gennaio 2008 h. 18.00
Maurilio Riva presenta
Il sogno inverso di Tito Biamonti
Vite di partigiani fra storia e letteratura
Introduce Massimo Achille Bonfantini, già Docente di Semiotica al Politecnico di Milano
presso Libreria Equilibri (Milano) – via Farneti 11, Milano
(MM2 Loreto/ Piazza Argentina)

Partigiani e scrittori al vaglio di un (letterario) gioco di specchi
di Attilio Mangano

La scelta di mettere a fuoco le vite parallele è uno di quegli espedienti che consentono al romanzo moderno di instaurare un gioco di specchi, di rimandi, di luci e ombre, vero e proprio esercizio di bravura che ama nutrirsi di un montaggio di tipo cinematografico dei diversi tempi. In questo senso si tratta di un’operazione della memoria che si nutre di rotture della concezione “lineare” del tempo come susseguirsi progressivo, instaurando una temporalità multipla in cui il passato e il presente, il visibile e l’invisibile, il ricordo e il sogno, si mescolano.
Maurilio Riva, autore de Il sogno inverso di Tito Biamonti (vite di partigiani fra storia e letteratura), ha voluto in tal modo cimentarsi sul sentiero originale di un possibile punto di incontro tra romanzo psicanalitico e biografia politica di vite partigiane, re-interpretazione letteraria e congettura e credo si possa riconoscere che il tentativo è riuscito. Considerando che si tratta di una “opera prima” (anche se il nostro autore tiene nel cassetto molti altri romanzi e racconti) e che Riva arriva a scoprirsi scrittore in una fase già matura della sua vita, dopo aver fatto per trent’anni e più l’operaio prima e il tecnico informatico dopo in una impresa di telecomunicazioni, non si può che rimanere ammirati nei confronti di una impresa scaltrita e ricca di incastri, esplicitamente ambiziosa. (more…)